Disabili, varato Piano d'Azione a tutto campo
Disabili, varato Piano d'Azione a tutto campo
(Ln - Milano) Rafforzare, innovare e coordinare le politiche a favore dei disabili, per assicurare a ciascuno pari opportunità di realizzazione personale e garantire elevati standard di qualità della vita. E' questo l'obiettivo del Piano d'Azione Regionale 2010-2020 per le persone con disabilità, approvato dalla Giunta regionale su proposta del presidente Roberto Formigoni e presentato in una conferenza stampa cui hanno partecipato, insieme al presidente, l'assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, e il presidente di AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) e direttore scientifico del Centro Nemo, Mario Melazzini.
Questo programma decennale - realizzato dal Gruppo di Approfondimento Tecnico coordinato dallo stesso Melazzini e che ha visto la partecipazione di tutte le Direzioni Generali della Regione - affronta per la prima volta in Italia a livello regionale il tema della disabilità con un approccio nuovo e trasversale, basato sui concetti di "uguaglianza e partecipazione" che sono le parole chiave della Convenzione Onu sui diritti dei disabili (recepita dallo Stato Italiano con la legge 18 del 2009).
Dopo aver ringraziato il prof. Melazzini per "l'opera preziosissima" svolta con il Gruppo di approfondimento tecnico - attività che ha avviato una collaborazione stabile dello stesso Melazzini con Regione Lombardia - il presidente Formigoni ha ricordato l'importanza di una "politica unitaria a favore delle persona con disabilità" sottolineando l'obiettivo di "potenziare e modernizzare gli interventi dando un punto di riferimento unico".
"La Lombardia - ha spiegato Formigoni - ha già fatto molto ma quello di oggi rappresenta un cambio di passo molto importante. E' un Piano specifico per affiancare e sostenere le persone con disabilità, introducendo politiche nuove che si affiancano a quelle già realizzate con il coinvolgimento di tutte le Direzione generali della Regione".
"Siamo la prima Regione in Italia - ha spiegato ancora Formigoni - ad avere questo tipo di attenzione e di iniziative. I cittadini con disabilità appartengono alla nostra comunità e sono capaci di portare un contributo straordinario alla vita di tutti". La spesa prevista per le politiche a favore delle persone con disabilità prevista per il 2011 è di 400 milioni di euro, esclusa la spesa sanitaria.
"Un Piano d'Azione - ha sottolineato Boscagli - al quale siamo giunti grazie ad un confronto attento e trasversale non solo tra le varie Direzioni Generali della Regione Lombardia ma anche con consultazioni puntuali e la collaborazione delle associazioni del Terzo Settore". Molte le azioni previste che sono state ricordate dallo stesso Boscagli. Innanzitutto, "un forte investimento sulla Carta Regionale dei Servizi per favorire la fruibilità dei servizi e garantire anche una più puntuale conoscenza sul fenomeno della disabilità". Oggi si stima che ci siano oltre 350.000 disabili in Lombardia (di cui oltre 20.000 studenti) ma non c'è un censimento puntuale.
"Vogliamo parlare di migliore fruibilità - ha sottolineato l'assessore regionale - piuttosto che di accessibilità", introducendo il concetto di vera e reale fruizione dei servizi per le persone con disabilità. Tra gli altri interventi, Boscagli ha poi sottolineato la necessità di "un piano di comunicazione per far conoscere a tutti l'offerta di servizi per le persone disabili (oggi non sempre ben nota" e l'impegno ad "estendere il modello, già sperimentato all'ospedale San Paolo di Milano, di percorsi e cure dedicate ai disabili nelle strutture sanitarie, introducendolo in almeno una Azienda ospedaliera in ogni Asl".
Altre azioni riguardano:
- il miglioramento della fruibilità dei mezzi di trasporto pubblico;
- la riallocazione delle risorse, che verranno centrate sulla domanda piuttosto che sull'offerta, oltre che la promozione di azioni di fund raising esterno per finanziare nuovi progetti e l'utilizzo della leva fiscale per incentivare comportamenti virtuosi tra privati cittadini, sistema produttivo e terzo settore;
- la conferma e il potenziamento del sistema della Dote per istruzione, formazione e università;
- l'introduzione della figura del Case manager, un operatore in grado di farsi carico della persona con disabilità e della sua famiglia per accompagnarli nella fruizione di tutti i servizi di cui hanno bisogno.
"Siamo partiti - ha spiegato Melazzini - dall'identificazione del bisogno, andando sul territorio per far emergere ciò che è già presente, ciò che va ottimizzato e ciò che va invece messo in campo ex novo, svolgendo un lavoro trasversale caratterizzato da un coinvolgimento attivo e propositivo di tutti. Questo è un Piano per tutti: la disabilità è infatti una condizione che ciascuno può sperimentare nella propria vita".
Melazzini, richiamando i concetti chiave di "fruibilità" e "partecipazione attiva della persona", ha sottolineato come il piano sia uno "strumento che permette ai cittadini lombardi non solo di vedere riconosciuti diritti ma anche di soddisfare i bisogni, stressando il concetto di uguaglianza". "Si tratta - ha concluso - di una vera rivoluzione culturale".
Il Piano parte da un presupposto fondamentale e cioè che la disabilità non è il problema di un gruppo minoritario all'interno della comunità ma una condizione che ognuno può sperimentare durante la propria vita. Per questa ragione verrà introdotto l'utilizzo della ICF (International Classification of Functioining, Disability and Health) come linguaggio comune a tutti gli operatori della rete (".chiunque in un contesto ambientale sfavorevole, può diventare persona con disabilità.").
GLI OBIETTIVI - Gli obiettivi principali del Piano sono: garantire piena dignità di esistenza a tutti i cittadini, promuovendo un ambiente favorevole che coinvolga tutti i settori della società (sanità, educazione, lavoro, mondo dell'impresa, terzo settore, enti e istituzioni locali, trasporti, tempo libero, ecc); realizzare un ambiante sempre più capace di sostenere concretamente la volontà delle persone con disabilità di perseguire la propria realizzazione personale e sociale. E' inaccettabile infatti avallare l'idea che alcune condizioni di salute o di disabilità rendano indegna la vita e trasformino il malato o la persona con disabilità in un peso sociale.
LE STRATEGIE - Il Piano d'Azione Regionale è dunque uno strumento operativo, integrato e sinergico, che definisce obiettivi e strumenti per una politica regionale unitaria per le persone con disabilità e le loro famiglie, concepito in maniera intersettoriale e interassessorile, per migliorare le politiche per la disabilità favorendo le esperienze virtuose già presenti sul territorio, razionalizzando e ottimizzando in questo modo l'esistente e garantendo la continuità di risposte, affinché la persona sia riportata al centro e resa protagonista del sistema in tutte le fasi della vita.
Le principali strategie sono: garantire continuità di risposta ai bisogni delle persone con disabilità lungo tutto l'arco della vita, con particolare cura per i momenti di transizione e cambiamento; migliorare i livelli di accessibilità e fruibilità di strutture e territorio; sviluppare una rete integrata dei servizi, che si attivi in modo personalizzato e incoraggi la partecipazione consapevole di individui e famiglie.
In particolare, le azioni riguardano:
- Salute e Assistenza (sostegno alla famiglia nell'accoglienza e nella cura, accompagnamento della persona e della sua famiglia
- centri per la famiglia e Case manager, percorsi sanitari accessibili e fruibili)
- Educazione (conferma e potenziamento del sistema della Dote per istruzione, formazione e università)
- Lavoro
- Accessibilità, fruibilità e mobilità (spazi abitativi privati, mobilità, tempo libero e turismo, Expo 2015).
ALCUNI DEI PRINCIPALI PROGETTI - APPROFONDIMENTO
COMUNICAZIONE - Nei prossimi mesi verrà realizzata una campagna di informazione, rivolta a tutti i lombardi, per far conoscere meglio l'offerta di servizi a favore delle persone con disabilità. E' stata infatti rilevata la mancanza di una conoscenza su quanto già oggi viene garantito per venire incontro alle diverse esigenze.
CRS - Obiettivo del Piano è sviluppare le potenzialità della Carta Regionale dei Servizi innanzitutto per raccogliere dati di carattere quantitativo e qualitativo sulle condizioni delle persone con disabilità, superando l'attuale deficit di conoscenza. Se la CRS conterrà informazioni di questo genere, l'accesso ai servizi sarà più facile e la risposta ai bisogni più efficace.
ACCESSO ALLE CURE - Con il Progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance), è stato sperimentato e perfezionato all'ospedale San Paolo di Milano un modello di accoglienza ed assistenza che coinvolge un gruppo di figure professionali dedicate ai pazienti disabili (medici, infermieri professionali, personale amministrativo e volontari formati). E' una equipe multidisciplinare, che costituisce il nucleo che gestisce in prima persona i problemi medici e chirurgici, costruisce i percorsi diagnostico-terapeutici e coordina tutta l'attività degli specialisti e dei servizi coinvolti. Obiettivo del Piano è estendere questa pratica alle altre strutture sanitarie regionali.
CASE MANAGER - Sarà un operatore in grado di farsi carico della persona con disabilità e della sua famiglia per accompagnarli nella fruizione di tutti i servizi di cui hanno bisogno. Questa nuova figura, che verrà introdotta nei servizi regionali, potrà dunque rappresentare un punto unico di contatto delle persone disabili e delle loro famiglie nei confronti del sistema dei servizi della Regione Lombardia. Tra le varie funzioni: presa in carico diretta della persona, elaborazione di un piano personale, facilitazione nella gestione e nell'utilizzo delle risorse finanziarie, ecc.
(Lombardia Notizie)
fonte:
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domenica 27 febbraio 2011